Quello di cui non si parla mai abbastanza

MEDICINA GENERE-SPECIFICA: una urgente necessità di conversione del nostro lavoro quotidiano
Prof. Giovannella Baggio
Cattedra di Medicina di Genere, Dipartimento di Medicina Molecolare, Università di Padova, Direttore UOC di Medicina Generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, Presidente del Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere
La Medicina di Genere è una nuova dimensione della Medicina che studia l’influenza del sesso (accezione biologica) e del genere (accezione sociologica) sulla fisiologia, fisiopatologia e patologia umana. Nasce dall’osservazione che molti studi hanno descritto le malattie (epidemiologia, fisiopatologia, clinica e terapia) concentrandosi prevalentemente o talora quasi esclusivamente su casistiche di un sol sesso.
In questi ultimi anni molta energia è stata posta nel focalizzare le patologie che prevalgono nei due sessi. Il Ministero della Salute in particolare ha portato avanti un amplio lavoro sulla salute della donna: dal cancro dell’utero e del seno alla depressione, dalla menopausa al mobbing, dalla salute riproduttiva all’osteoporosi, con importanti lavori di sensibilizzazione e di studio sia sulla popolazione che sui medici.
La Medicina di Genere tuttavia non è la salute della donna o la salute dell’uomo, La Medicina di Genere è lo studio delle risposte in termini di terapia, diagnostica, prevenzione da dare a quelle patologie dell’uomo e della donna che incidono ugualmente nei due generi e che non sono legate alle funzioni riproduttive. Esempi clamorosi sono: le malattie cardiovascolari che sono state studiate prevalentemente nel sesso maschile, le neoplasie solide ed ematologiche su cui s’intravedono delle differenze ma ancora molto poco studiate e conosciute con nessuna ricaduta nella pratica clinica, l’artrosi che incide molto più frequentemente nelle donne soprattutto sopra i 65 anni, i deficit cognitivi e le demenze per le quali essere donna è un fattore di rischio e ancora i trapianti fortemente condizionati dal sex matching che viene poco considerato.
Nell’era della conoscenza del genoma, la Medicina di Genere è una grave lacuna del sapere scientifico in particolare medico a livello mondiale. La Medicina di Genere è dunque una nuova emergenza! Le donne vivono più a lungo, ma tutto quello che guadagnano sull’uomo è malattia e disabilità. E’ necessario un lavoro inter e multidisciplinare, sono necessarie nuove risorse e ricerche oltre alla sensibilizzazione del mondo medico e della popolazione.
Quali i maggiori impulsi alla Medicina di genere in questi ultimi decenni?
La Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino nel 1995 ha messo a punto una piattaforma d’azione nella quale per la prima volta si parla di salute delle donne e discriminazione della ricerca medica. Da allora l’OMS passando dal concetto di “Women in Development” a “Gender and Development” inserisce la Medicina di Genere nell’”Equity Act” e fonda il “Department of Gender and Women Health” ed il “Gender Meanstreaming”.
La situazione in Italia in questi decenni si è molto evoluta in termini di attenzione alla salute delle donne, ma solo da poche anni si parla di Medicina di Genere. Nel 2012 il Parlamento ha approvato all’unanimità una Mozione sulla Medicina di Genere e nel 2013 sono state depositate 2 proposte di Legge sulla Medicina di Genere. Il Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, la Fondazione Giovanni Lorenzini, il Gruppo Italiano su Salute e Genere, l’Istituto Superiore di Sanità in questi anni ha organizzato numerosi Congressi e Corsi sulla Medicina di Genere che hanno contribuito a creare una rete molto attiva in questo Campo a livello di Università, Sistemi Sanitari Regionali, Società Scientifiche, Associazioni con alta attenzione alle Donne, Commissioni Pari Opportunità e Comitati Unici di Garanzia, Consigliere di Parità. E’ essenziale non disperdere energie e creare collegamenti tra le numerose forze in campo

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