Nanostrutture per la rivelazione di cellule tumorali

shutterstock_132214307_01Autore del lavoro candidato: Giulia Zonta e Nicola Landini

SINTESI CONTENENTE UNA BREVE DESCRIZIONE DEL LAVORO SVOLTO E DEI RISULTATI OTTENUTI:
Il principale risultato ottenuto dalla ricerca svolta è stata la creazione di un dispositivo a base di sensori nanostrutturati, capace di discriminare le risposte differenti ai gas generati da colture cellulari. Le colture che sono state analizzate sono rispettivamente cellule sane cellule immortalizzate. Le seconde manifestano un comportamento simile alle cellule tumorali. E\’ stata registrata una notevole differenza tra le risposte a cellule sane ed immortalizzate, anche nel corso del tempo. Ciò induce a pensare che sia possibile produrre un \”fingerprint database\”, utile al riconoscimento delle cellule di tessuti tumorali e sani. Le motivazioni che hanno portato all’analisi di colture cellulari hanno origine da risultati pregressi, ottenuti dal team di ricerca, e riguardanti lo studio dei marcatori tumorali (composti organici volatili), che vengono emessi dalle cellule e che sono causate dalla modifica della struttura proteica della membrana (perossidazione). I primi studi risalgono al 2013 e sono stati oggetti di tre tesi di laurea, una triennale e due magistrali. In particolar modo essi erano orientati allo screening del tumore al colon retto mediante l’individuazione dei marker aeriformi presenti nell’intestino. Diversi marcatori sono stadi analizzati in laboratorio (come benzene, decanale, 1-iodo-nonano), studiando la risposta dei sensori ad essi, sia singolarmente, sia in una miscela di interferenti che riproduceva verosimilmente l’ambiente intestinale. Incoraggiati dai risultati ottenuti, i membri del team di ricerca hanno deciso di costituire la start-up SCENT S.r.l, per lo screening non invasivo di tumori mediante dispositivi costituiti da un nucleo di sensori nanostrutturati, realizzati internamente. Una prima applicazione consiste nello screening preliminare del tumo re al colon retto mediante analisi di esalazioni di feci. Ad oggi sono stati ottenuti diversi riconoscimenti e premi grazie al prototipo ottenuto (brevettato tramite l’Università di Ferrara) e ciò ha incoraggiato il team a proseguire la ricerca addentrandosi verso la sorgente dei marcatori tumorali: le cellule.