Innovazione nel trattamento dell’alcoldipendenza giovanile

imageAutore del lavoro candidato: Giovanni Testino

SINTESI CONTENENTE UNA BREVE DESCRIZIONE DEL LAVORO SVOLTO E DEI RISULTATI OTTENUTI: Sintesi Candidatura XVa edizione Premio Sapio Innovazione nel trattamento dell’alcoldipendenza (AD): breve motivazione L’AD permane una patologia difficile da trattare con un numero di ricadute elevato, con notevoli problematiche familiari e lavorative. Le difficolta’ clinico-sociali sono ancora maggiori fra i giovani. Difficilmente soggetti al di sotto dei 30 anni aderiscono ai percorsi tradizionali. Gli insuccessi in questa fascia di eta’ sono significativamente maggiori (ISS, Epicentro 2015). Questo nuovo modo di lavorare si definisce “approccio ecologico sociale” (AES) (sinergia attivita’ multidisciplinare integrata-personalizzata/ coinvolgimento famiglia/ associazioni auto-mutuo-aiuto-AMA). Materiali e Metodi Sono stati valutati retrospettivamente i pazienti afferenti al Centro Alcologico Regionale (CAR) Ligure dal gennaio 2006 al marzo 2010 (1337 pazienti con diagnosi di AD secondo criteri DSM IV e ISS). Di questi sono stati selezionati 827 pazienti inseriti nel percorso assistenziale del CAR e con determinate caratteristiche (presenza di epatopatia cronica alcol correlata, assenza di patologia psichiatrica maggiore, assenza di altre patologie internistiche significative, assenza di neoplasie, con un punteggio CIWA non superiore a 20). In relazione all’eta’ (uguale/ inferiore a 26 anni) il numero dei pazienti selezionati e’ stato di 228. Tutti i pazienti sono stati valutati entro sette giorni dalla richiesta per non perdere l’eventuale motivazione al cambiamento (Siva, Lancet 2015). In caso di inserimento, l’inizio del trattamento e’ stato iniziato entro 24 ore (consenso informato ed intesa terapeutica sottoscritti dal paziente). 101 hanno intrapreso il percorso con le associazioni e 130 per diverse ragioni non hanno iniziato o hanno interrotto entro sei mesi. Dopo un periodo di almeno 5 anni sono stati valutati i seguenti parametri: raggiungimento astensione/ sobrieta’, numero di ricadute alcoliche (RA), numero di cirrosi epatiche (CE) e numero di tumori primitivi del fegato (epatocarcinoma, HCC). In una fase successiva, i pazienti che hanno abbandonato i gruppi AMA entro 6 mesi e che non hanno frequentato costantemente i gruppi sono stati scorporati. Il confronto e’ stato, quindi, fatto fra il piccolo gruppo di pazienti che ha frequentato in modo costante (almeno 5 anni con interruzioni non superiori a sei settimane/anno), rispetto a tutti gli altri (74 vs 157). Valutazione statistica appropriata. Risultati Il periodo di sobrieta’ e la comparsa di cirrosi risultano rispettivamente significativamente superiore (6 aa vs 3.5; p < 0.0001) e inferiore (9.4% vs 31%; p< 0.0001) nei soggetti che hanno utilizzato i gruppi AMA in modo costante. In tale gruppo la prevenzione della frazione di ricadute corrisponde al 30.54% (p